E dopo la Terra l'uomo avrebbe domato la Luna. "L'inferiore gravità lunare" scrisse nel 1956 il Journal of the British Interplanetary Society, "renderebbe possibile produrre piante gigantesche che diano raccolti ben maggiori di quelli terrestri. Potrebbe anche darsi che sul fondo dei crateri crescano forme di vegetazione indigena. Se tali piante sarebbero gustose, o anche solo commestibili per esseri umani, è un'altra questione".
ILLUSTRAZIONI DI R. A. SMITH, DELLA BRITISH INTERPLANETARY SOCIETY, E ALTRI. IN ALTO: STAZIONE ORBITALE (IN COSTRUZIONE E COMPLETA), E RAZZO LUNARE. AL CENTRO: RIFORNIMENTO ORBITALE E LAVORI SULLA LUNA. IN BASSO: BASE LUNARE
Il progetto Helios, ideato da Krafft Ehricke della General Dynamics, prevedeva che un razzo nucleare trasportasse direttamente degli uomini sulla superficie lunare. Gli astronauti si sarebbero trovati in una capsula collegata al razzo da cavi di 300 metri. Abbassandosi verso la Luna, la capsula sarebbe rimasta sospesa sotto il razzo, finché dei getti laterali l'avrebbero fermata. Per non contaminare con la radioattività il luogo dell'atterraggio, il razzo sarebbe atterrato in lontananza, lasciando i cavi stesi al suolo.
PROGETTO HELIOS DI EHRICKE
Già a partire dal 1959 Allyn "Hap" Hazard, del Jet Propulsion Laboratory, aveva immaginato una spedizione lunare di 12 uomini che avrebbero dovuto esplorare il nostro satellite con un viaggio di 800 chilometri a bordo di trattori, per sei settimane. Hazard pensava che tale spedizione potesse verificarsi nel 1970. Nei primi anni '70 sarebbe stata costruita una base lunare permanente con 20-30 uomini in tunnel sotterranei. A metà degli anni '70 l'uomo sarebbe sbarcato su Marte. La parte più bizzarra del suo piano era senza dubbio la buffa tuta, munita di cintura razzo per voli sopra la superficie lunare, ma soprattutto talmente enorme e rigonfia, con un casco tanto grosso da poter essere indossata di continuo per giorni, mangiando, dormendo su un materasso gonfiabile incorporato, e perfino grattandosi e fumandoci dentro. Hazard credeva che entro il Duemila avrebbero visitato la Luna 10.000 persone, 100.000 entro il 2010, e addirittura 100 milioni entro il 2030.
PRIMO SBARCO SULLA LUNA E INSEDIAMENTI LUNARI. IN ALTO: ILLUSTRAZIONE DI CHESLEY BONESTELL, © Bonestell Space Art. IN BASSO A SINISTRA: ILLUSTRAZIONE DI ED VALIGURSKY. A DESTRA: ILLUSTRAZIONE DI ROY G. SCARFO, © Scarfo Studio
Un altro schema di insediamento lunare era stato elaborato dalla Lockheed fin dal 1962, e prevedeva una base iniziale da tre mesi di permanenza per il 1971 e una dall'"operatività illimitata" per il 1965. La base doveva essere composta da cinque moduli cilindrici trasportati dal Saturn V, e la particolarità è che il primo modulo, largo 6 metri e alto 14, sarebbe stato issato verticalmente in cima a una specie di enorme carrello trasportatore, con quattro sfere mobili cerchiate da ruote dentate, per trasformarsi in veicolo esplorativo.
RIFUGIO LUNARE (SINISTRA) E BOZZOLO PROTETTIVO DELLA GE (DESTRA)
Durante le escursioni lunari, in caso di necessità gli astronauti avrebbero potuto usare rifugi gonfiabili temporanei. La General Electric ideò invece un concetto rivoluzionario per proteggere gli astronauti nell'eventualità di una ricaduta sulla Terra: un bozzolo di plastica flessibile li avrebbe avviluppati completamente come una ragnatela, permettendogli di sopravvivere alle altissime temperature del rientro nell'atmosfera. Il bozzolo sarebbe stato munito di razzi di manovra e di un paracadute.
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