Come alternativa alle navette, si sarebbero potuti costruire dei super-razzi. Uno di questi fu il razzo Nova, che avrebbe dovuto sostituire il Saturn V dopo il primo sbarco sulla Luna. Fu studiato dall'U. S. Air Force e dalla NASA, e avrebbe dovuto avere fino a cinque stadi, con un'altezza di 70 metri e un peso di 3500 tonnellate al decollo. Il primo stadio sarebbe stato formato da sette serbatoi di carburante, ciascuno grosso come l'intero primo stadio di un Saturn. Al lancio, il Nova avrebbe prodotto tanto rumore da dover essere posto ad almeno 10 miglia dagli spettatori più vicini. Avrebbe potuto far atterrare sulla Luna 12 uomini.
VETTORE NOVA IN VARIE VERSIONI
Gli stadi dei razzi avrebbero poi potuto essere riutilizzati, evitando che venissero distrutti. La Boeing voleva recuperare il primo stadio del Saturn V - quello che portò gli uomini sulla Luna - facendolo scendere nell'oceano con quattro giganteschi paracadute del diametro di 36 metri l'uno. Si pensava anche di recuperare dallo spazio il terzo stadio, facendolo ridiscendere sia nell'oceano che sulla terraferma. In questo caso, sarebbe stato dotato di retrorazzi per il controllo della discesa, uno scudo termico e un carrello d'atterraggio.
RECUPERO DI UNO STADIO DEL SATURN V (SINISTRA) E VETTORE ROMBUS DELLA DOUGLAS (DESTRA, 1963)
Non c'era inoltre motivo per cui non dovessero essere costruiti interi razzi completamente riutilizzabili. Nel 1962 la NASA finanziò un progettto del genere, che fu descritto in due brevetti nel 1965-67. Chiamato Rombus e ideato dalla General Dynamics, il razzo in questione avrebbe dovuto essere alto 29 metri, attorniato da otto serbatoi di carburante staccabili, e portare in orbita un carico utile di ben 400-500 tonnellate. Tutto il veicolo sarebbe decollato da una vasca d'acqua per attutire il frastuono, e ridisceso appeso a dei paracadute, posandosi su un carrello. Se davvero si fosse disposto di mezzi simili, probabilmente sarebbero stati usati anche per viaggiare da un punto all'altro della Terra. Diceva Andrew G. Haley, allora presidente della Federazione Astronautica Internazionale: "Entro pochi decenni avremo comunicazioni mediante razzi tra punti distanti come Mosca e New York, Melbourne e Londra, e così via. La grande pianura del New Jersey verrà sgombrata per diventare un immenso campo d'atterraggio e di lancio per le navi a razzo. Di là merci e persone verranno trasportate a Londra in mezz'ora ed a Mosca in 45 minuti. Questo tipo di trasporto è assolutamente inevitabile". Il suo progettista Philip Bono riteneva di poterlo usare anche per lanciare 25 uomini sulla Luna (Progetto Selena) e iniziare a costruire una base da 1000 uomini, finita entro il 1984, nonché per inviare tre uomini su Marte (Progetto Deimos).
IN ALTO: MODELLO DI PEGASUS COL SUO CREATORE PHILIP BONO, 1967 (SINISTRA), PEGASUS SULLA RAMPA E DURANTE IL RIENTRO NELL'ATMOSFERA (DESTRA). IN BASSO: DECOLLO DI ITHACUS DA PORTAEREI (SINISTRA) E SBARCO DELLE TRUPPE (DESTRA).
Frontiere dello spazio, un libro di Philip Bono e Kenneth Gatland (SAIE, 1973), descriveva il progetto di Philip Bono di un razzo destinato proprio a questo scopo, denominato Pegasus, alto 35 metri e largo alla base 15. Prima di ridiscendere sulla Terra, il Pegasus avrebbe potuto inoltre mettere in orbita un carico di 90 tonnellate. La versione per passeggeri era concepita per trasportare 172 uomini, coprendo 12.000 chilometri in 39 minuti e senza mai superare un'accelerazione di 3 "g". Negli anni '50, von Braun studiò anche la possibilità di adattare un veicolo simile all'uso militare. Uno schema di razzo per trasporto truppe, chiamato Ithacus, prevedeva un'altezza di 64 metri e un diametro di 24, e una capienza di ben 1200 uomini distribuiti su sei ponti. L'Ithacus avrebbe potuto essere lanciato dal ponte di una grossa portaerei nucleare, modificata in modo da usare l'energia prodotta dal reattore per ricavare idrogeno e ossigeno dall'acqua marina. Dal momento che idrogeno e ossigeno sono ottimi propellenti per razzi, questo veicolo non avrebbe mai avuto bisogno di scendere sulla terraferma per rifornirsi. Come affermava nel 1964 il generale Wallace M. Greene, la capacità di trasportare enormi masse di soldati in qualunque parte del mondo nel giro di pochi minuti avrebbe comportato incalcolabili vantaggi strategici.
UTILIZZO DI VETTORI SIMILI AL ROMBUS PER COSTRUZIONE DI UNA BASE LUNARE E SVOLGIMENTO DI UNA MISSIONE SU MARTE (DOUGLAS, 1963)
Gli stessi Bono e Gatland prevedevano tuttavia che "l'accettazione del razzo balistico, nonostante i suoi vantaggi senza eguali, continuerà a scontrarsi con molta opposizione psicologica, e perfino riluttanza tecnica. Perché? Solamente perché la sua comparsa susciterà la domanda: Come può volare come un aeroplano, se non gli assomiglia? Non ha ali! Che la gente sia perplessa ad accettare drastici cambiamenti nei veicoli da trasporto passeggeri, è stato chiaramente dimostrato nel passato". E' probabile che sia questo il motivo per cui tali progetti sono stati abbandonati.
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