Furono le riviste di fantascienza a continuare le previsioni anche nei periodi di guerra e dittatura. Molte di esse erano dirette da gente che aveva un sincero rispetto per la scienza e il progresso, e servirono a divulgare idee simili a quelle di Wells e Haldane presso un pubblico decine di volte più vasto. La prima apparve negli Stati Uniti nel 1926, intitolata Amazing Stories e pubblicata da un inventore di nome Hugo Gernsback.
A dire il vero, secondo lo scrittore Frederik Pohl, la capacità predittoria di Amazing fu sopravvalutata. "Nella propria narrativa, soprattutto il romanzo Ralph 124C41+, Gernsback impiegò molti sforzi per descrivere quali sarebbero state le invenzioni del prossimo secolo. Sulla pagina del sommario di ogni numero di Amazing Stories, c'era lo slogan Storie stravaganti oggi - Fatti concreti domani".
"Ma non è andata così. I primi numeri di Amazing Stories erano pieni di guerrieri marziani altamente progrediti che invadevano la Terra o duri avventurieri americani che avanzavano tra le giungle paludose del pianeta Venere. Anche le predizioni del romanzo di Gernsback hanno mancato il bersaglio. Sebbene desse per scontato che cose come il radar e la televisione sarebbero divenute comuni, sbagliò totalmente i dettagli tecnologici. I suoi televisori erano fondamentalmente dei videotelefoni; in apparenza l'idea della TV via etere non gli passò mai per la testa".
Eppure l'operato di Amazing fu proseguito da un'altra rivista, destinata a diventare la più importante, che si intitolò Astounding Stories of Super Science. Sotto questi titoli infantili e dietro copertine grottesche si trovavano a volte valide riflessioni tecnologiche, sociali e filosofiche: ogni rivista pubblicava non solo racconti e romanzi a puntate, ma anche uno o più articoli di saggistica, editoriali e commenti. E la maggior parte delle previsioni si sono già realizzate. Secondo lo scrittore James Gunn, "il mondo in cui oggi viviamo è quello di cui scrivevamo negli anni '30 e '40. Noi - la maggior parte, almeno - guardiamo nelle nostre case delle immagini che si muovono e parlano. Viaggiamo su rombanti veicoli che superano i centosessanta chilometri all'ora, lungo una fitta rete di ampie strade intercontinentali asfaltate, oppure su macchine che volano in aria a velocità superiori a quella del suono. Viviamo in.case dove il clima viene controllato automaticamente e lavoriamo in edifici che sfiorano il cielo. Noi - o almeno alcuni di noi - abbiamo il potere di distruggere con un dito altre nazioni o il mondo intero. Noi - o almeno un gruppetto di noi - abbiamo calpestato il suolo lunare. E che mondo è questo, se non un mondo di fantascienza?"
Astounding Stories lanciò lsaac Asimov, un altro dei più famosi profeti di tutti i tempi. Per dare un'idea del tipo di previsioni che venivano pubblicate, è sufficiente dire che la "bomba atomica" era già considerata obsoleta negli anni '30 (lo stesso termine "bomba atomica" era stato inventato nel 1914 da Wells). Nel 1944, in pieno progetto Manhattan, gli agenti dell'FBI furono costretti a irrompere nella redazione e vietare la stampa di altre notizie imbarazzanti sull'argomento. Un racconto di Robert Heinlein pubblicato nel 1940 non solo descriveva nei minimi particolari il funzionamento di una centrale atomica, ma immaginava la possibilità di gravi incidenti e suggeriva di costruirne alcune soltanto nello spazio. Esistevano anche teorie secondo cui una sola esplosione atomica avrebbe potuto innescare una reazione a catena con tutta la materia circostante, facendo esplodere l'intera Terra. "Quando il 6 agosto 1945 arrivò la notizia della distruzione di Hiroshima", scrive Gunn, "ogni lettore di fantascienza in ogni parte del globo sapeva cosa voleva dire questo fatto e quali erano le sue implicazioni. Nella nostra immaginazione avevamo già vissuto varie volte quest'esperienza. L'era atomica era iniziata. Io sentii la notizia per radio in un albergo di Miami, e ricordo di essermi chiesto se la reazione a catena fosse già cominciata e, in questo caso, quanto tcmpo avrebbe impiegato per corrodere il territorio stesso degli Stati Uniti".
La previsione "scientifica" del futuro, denominata futurologia, iniziò il suo cammino poco dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1940 era stato chiesto al matematico Theodore von Karman di predire l'avvenire dei motori a jet nell'aviazione. Il suo studio finì nel 1945, e le conclusioni risultarono esatte al 90%. Nel 1946 fu fondata la Rand Corporation, un organismo incaricato di studiare problemi strategici, e, come succede spesso, scienziati e scrittori vi si rivolsero per farsi finanziare studi di ogni cenere, anche senza attinenza con questioni militari. Uno dei migliori esempi fu il primo rapporto sulla "colonizzazione interstellare", intitolato Habitable Planets for Man: uscito nel 1964, fu in seguito riscritto da Isaac Asimov col titolo Planets for Man. Contemporaneamente, i calcolatori elettronici resero possibile effettuare previsioni su basi matematiche e non più intuitive. Cominciarono ad apparire precise statistiche sulla convenienza o meno di realizzare vari progetti. Negli anni '60 le iniziative simili si moltiplicarono, in Francia per iniziativa di Bertrand de Jouvenel, in Italia per iniziativa di Pietro Ferraro, in Austria di Robert Jungk, in Norvegia di Johann Galtung.