RINGRAZIAMENTI/ACKNOWLEDGEMENTS:
JAMES GARDNER
LA FANTASCIENZA E IL MONDO SI SONO CREATI A VICENDA. OVVIAMENTE L'INFLUENZA DEL MONDO E' STATA PIU' MASSICCIA, MA QUELLA DELLA FANTASCIENZA SUL MONDO E' STATA PIÙ PREGNANTE. FORSE ADDIRITTURA LE DUE INFLUENZE SI BILANCIANO.
JAMES GUNN
STORIA ILLUSTRATA DELLA FANTASCIENZA
La fantascienza degli esordi era, come tutta la società e la tecnologia di quei tempi, altamente ottimistica. Nel primo numero di Astounding Stories (1930) la più quotata rivista di fantascienza (che dall'inglese Science Fiction viene comunemente abbreviata in SF) di tutti i tempi e ancora esistente col titolo Analog Science Fact Science Fiction, il direttore Harry Bates scrisse infatti: "Domani accadranno cose straordinarie. I vostri figli o i loro figli faranno un viaggio sulla Luna. Stupefacente? Impossibile? Be, anche la televisione sarebbe stata impossibile, quasi impensabile, dieci anni fa..." La SF di allora insegnava, in pratica, che le fantasie dell'umanità prima o poi finiscono per realizzarsi, anche contro il volere dei più tradizionalisti.
La forza realizzativa della fantasia, soprattutto se ottimistica, è immensa, smisurata, e non sempre ben compresa dalla gente. Scrisse John Campbell, che divenne direttore di Astounding dopo Bates: "Probabilmente non c'è nulla che sia più potente di una bella e simpatica fantasia che si risveglia, stira immensi muscoli, sbadiglia, e comincia a guardarsi intorno tutta da sola, e non più controllata dalla vostra immaginazione." E una sola, titanica e positiva fantasia ha dominato gran parte della SF. Secondo lo scrittore Lester del Rey, da poco scomparso: "Fin dall'inizio, il tema più importante della SF è stato il viaggio spaziale." Non deve quindi stupire che le vicende di SF e astronautica si siano intrecciate più volte ad opera di uomini che cercarono di tramutare l'immaginazione in realtà. Vediamo come accadde.
La prima rivista di fantascienza, apparsa negli Stati Uniti nel 1926, si intitolava Amazing Stories ed era diretta da Hugo Gernsback, un inventore di apparecchi radio che si era dedicato all'editoria in un'epoca in cui Robert Goddard stava collaudando in mezzo al deserto i suoi primi modelli di missili. Gernsback era entusiasta dei viaggi spaziali e, come scrisse in un editoriale del 1927, si rese subito conto che l'unico modo per raggiungere lo spazio era quello di usare i razzi di Goddard. Più tardi fu il curatore di Wonder Stories, David Lasser, a fondare nel 1930 la American Interplanetary Society, un club missilistico di cui facevano parte noti autori di SF. "Più di ogni altra nazione" scrive Frank Winter in Prelude to the Space Age "l'America affonda le proprie radici astronautiche in una confraternita fantascientifica."
Intanto, a Berlino era stata fondata nel 1927 la Verein für Raumschiffahrt, un'associazione analoga all'AIS, e di cui facevano parte Wernher von Braun e Willy Ley. Von Braun, per chi non lo sapesse, divenne negli anni '50 il direttore dei programmi spaziali americani, ma allora erano entrambi solo degli studentelli. Quando nel 1933 Ley fuggì negli USA dopo l'avvento del nazismo, scrisse parecchi articoli per riviste di fantascienza (forse qualcuno in Italia si ricorderà ancora di averli visti su Galaxy), e quando von Braun lo raggiunse negli USA dopo la seconda guerra mondiale, scrisse insieme a lui libri di successo come L'esplorazione di Marte. Quanto a von Braun, si dice che in piena guerra si facesse inviare di nascosto dalla Svezia la sua rivista preferita, la già citata Astounding. E una volta negli Stati Uniti convinse i suoi assistenti a comprarla, tanto che a Huntsville, dove viveva, c'era la più alta concentrazione di abbonati del Paese.