CONFRONTO FRA LA CONQUISTA DELLO SPAZIO RAFFIGURATA DA CHESLEY BONESTELL, CON STAZIONE ORBITALE, NAVETTA E TELESCOPIO SPAZIALE, E LORO EQUIVALENTI NELLA REALTA' ODIERNA (PRIMO DIPINTO, © Bonestell Space Art, SECONDO DIPINTO, © Robert McCall)

"Il motivo per cui dipingo quasi esclusivamente il futuro, e documento il programma spaziale, è che sono interessato alla scienza e alla tecnologia e all'effetto della conoscenza che si accumula come una valanga. E' così drammatico anticipare cos'abbiamo davanti. Stiamo imparando tanto, e così rapidamente, eppure riusciamo ad affrontare tutto ciò e avvantaggiarcene e immagazzinarlo e recuperarlo. Abbiamo già raggiunto successi così incredibili che ormai sembra possibile qualsiasi cosa. E' questa, in un certo senso, la stessa cosa che mi appassiona sul futuro nello spazio. Con tutta la conoscenza che abbiamo adesso e tutta l'immaginazione di cui siamo capaci, la parte più eccitante è pensare a quando si evolveranno cose che oggi non siamo nemmeno capaci d'intuire vagamente! Essere un artista in questi tempi di esplosivi cambiamenti è, per me, un privilegio e una sfida".

CAMMINO DELL'UMANITA', DI ROBERT MCCALL E ANDREI SOKOLOV © Robert McCall

"L'immagine a croce (il Sole) si è evoluta nel corso di molti anni. Anche nei paesaggi il Sole è spesso nell'immagine. Sono attratto da questo schema, mi piace il suo aspetto brillante ed ottimistico. Ha anche un effetto spirituale. Non è necessariamente un simbolo cristiano, è soltanto il Sole, ma la forma a croce funge da espediente nella composizione di molti miei lavori".

LANCIO DELLO SPACE SHUTTLE (SINISTRA) E ULTIMA MISSIONE DEL CHALLENGER (DESTRA) © Robert McCall

"Mi piace pensare alle cose sempre con un accento positivo, pervaso dall'assoluta, stupefacente, incredibile bellezza dell'universo" divaga McCall sulla rivista Outre. "Quest'universo include, naturalmente, il microcosmo accanto al macrocosmo. Proprio adesso sto guardando some calla lillies che sono sbocciati nel nostro giardino, e solo guardare in questi boccioli dà un brivido e una delizia incomparabili. E poi annusare la fragranza d'una rosa... Siamo circondati da un livello di bellezza profondo e terribile insieme. Queste sono cose di cui chiunque, che ne sia cosciente o no, gode, e di cui è parte".

RITORNO SULLA LUNA © Robert McCall

Nella prefazione al libro The Art of Robert McCall (Bantam Books, 1992), Ray Bradbury paragona il pittore ai tanti nomi celebri dell'arte contemporanea. "Prima di lui ci fu Chesley Bonestell, che ispirò molti altri. Ma mentre artisti come McCall stavano camminando fra gli astri, gli artisti pop e i bizzarri autori di manichini di gesso e cartapesta da piazzare in salotto a fissare il nulla stavano ignorando il titanico fatto che c'eravamo innalzati nell'era spaziale.Mi sono spesso chiesto dove fossero costoro il 20 luglio 1969, quando Neil Armstrong piantò il suo stivale sulla polvere lunare e annunciò che l'Aquila era atterrata. Si erano tutti rifugiati in bunker sotterranei, con radio e TV spenti, a domandarsi perché i loro orologi stavano andando al contrario o s'erano fermati?"

INSTALLAZIONI LUNARI © Robert McCall

"Robert McCall, perché ha guidato la strada verso il ventunesimo secolo, verrà ricordato" continua Bradbury, "mentre la maggior parte delle opere degli altri pittori della seconda metà del Novecento andranno perdute, anche quelle rimaste celebri più di un quarto d'ora. Il suo corpo resta sulla terra, ma il braccio e la mano, reggendo il pennello, si tendono per milioni di miglia di spazio verso la soglia dei nostri sogni. Dipinge realtà non ancora raggiunte allo scopo di costringerci ad alzarci e realizzarle. Non esiste scopo più nobile".

TELESCOPIO HUBBLE © Robert McCall


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