ROBERT HEINLEIN
di Fabio Feminò
Come è già accaduto con Philip K. Dick, l'improvvisa riedizione in Italia di alcuni dei suoi romanzi più noti e l'uscita del film tratti da Il terrore dalla sesta luna e Fanteria dello spazio potrebbero segnare l'inizio della riscoperta di Robert A. Heinlein, questo grande autore quasi misconosciuto nel nostro Paese, dove alcuni dei suoi capolavori, come La porta sull'estate e Oltre l'orizzonte, oltre ad essere maltradotti non hanno mai avuto un'edizione in volume.
Su Heinlein e il suo pensiero, in Italia si è scritto o tradotto pochissimo: ricordiamo solo un lungo saggio edito negli anni '60 nell'antologia I miei mondi, collana Galassia. Anche all'estero sono usciti dei semplici compendi della sua opera, come il libro di H. Bruce Franklin Robert Heinlein: America as Science Fiction. Per fortuna, c'è anche qualche testo che offre un maggior approfondimento, come Expanded Universe: More Worlds of Robert A. Heinlein... un volume del 1980 che permette di intravedere qualche spiraglio sulla mentalità "avveniristica" dell'autore e sulle reali fonti della sua ispirazione.
Come Asimov, anche Heinlein aveva coniato le sue tre leggi:
1) Qualcosa che per nove giorni desta meraviglia diventa ordinaria amministrazione il decimo giorno.
2) Una predizione basata sul buonsenso è senz'altro errata per eccesso di timidezza.
3) Più stravagante suona una predizione, più è probabile che si avveri.
Per esempio, una delle predizioni più stravaganti e di minor buonsenso contenute nei suoi racconti della "Storia Futura" furono gli "Anni della Follia" che secondo lui sarebbero oggi in pieno svolgimento. "Basta dare un'occhiata fuori dalla finestra" diceva "o sul vostro giornale del mattino." Heinlein trovava sconfortanti per l'avvenire dell'umanità il crollo dell'istruzione di base, il rimbecillimento causato dalla TV, i culti del ritorno-alla-natura, dell'astrologia e del satanismo. "Cinquant'anni fa l'astrologia era comunemente considerata una ridicola superstizione dell'antichità, sostenuta solo da un'infima minoranza. Adesso è l'ortodossia di molti, forse di una maggioranza. Questo cambiamento patologico è stato parallelo al degrado della pubblica istruzione." Un altro suo motivo di preoccupazione era la crescente incontrollabilità dei governi e delle burocrazie. Ma, in sostanza, rimase per tutta la vita un ottimista.
"L'Uomo è raramente logico. Ma nell'Uomo ho la massima fiducia, basata sul suo passato. E' crudele, traditore, litigioso, irrazionale, emotivo... e sorprendentemente duro da uccidere. Non importa quanto siano ardue le cose, l'Uomo lotta. Se ne spunta fuori con risposte inadeguate, per ragioni illogiche. Ma le risposte funzionano."
Basate sempre su questo ottimismo di fondo, nel 1950 apparvero molte altre sue profezie, pubblicate sulla rivista Galaxy, e che Expanded Universe commentava ampiamente trent'anni dopo. Sentite qui: "I viaggi spaziali stanno aspettando alla vostra porta. Saranno vostri quando li pagherete." Ai giorni nostri, nonostante le ovvie difficoltà in cui continua a dibattersi la NASA, Heinlein faceva affidamento sui nuovi programmi spaziali europei e giapponesi. Quanto alla NASA, tirava le orecchie agli americani. "Oggi molti nostri cittadini considerano il programma spaziale soldi buttati al vento (totalmente inconsapevoli che è uno dei pochissimi programmi federali che si sono ripagati in abbondanza). La cosa più ironica del nostro programma spaziale è che ci sono migliaia di persone vive oggi che sarebbero morte se non fosse stato per i derivati dalla ricerca spaziale... ma ne sono beatamente incoscienti... e si lagnano di tutto quel denaro sprecato per stupide e inutili prodezze cosmiche quando ci sono tanti importanti problemi da risolvere qui sulla Terra. Se non fosse stato per questi derivati" scrisse su Omni nel 1980, dopo aver subito una rischiosa operazione "oggi sarei un vegetale umano, o, nel migliore dei casi, morto di un colpo al cervello."
Ma, per Heinlein, mai perdere la fiducia nelle risorse degli yankee: "Vediamola in prospettiva. Qualche decennio fa, George Pal e Irving Pichel ed io stavamo facendo il film Destinazione Luna. Ho l'acuto ricordo che quasi tutti quelli che lavoravano a quel film cominciarono pensando che fosse un'assurda fantasia, un'impossibilità."
"Quanto al pubblico generale... Un viaggio sulla Luna? Scemenze!"
"Questo alla fine del 1949. 19 anni e dieci mesi dopo l'Apollo 11 atterrò proprio sulla Luna."
Per il vicino futuro dell'esplorazione spaziale, Heinlein faceva piuttosto affidamento sulle cosiddette "vele solari". "Con le vele solari (o, piuttosto, navi che salpino nel vento solare) si scopre che abbiamo l'intero Sistema Solare a nostra disposizione proprio adesso: non è necessario attendere nuovi sviluppi. A un'accelerazione di gravità di 1/1000 g, occorrerebbero dieci settimane per giungere su Marte... 2 anni e 9 mesi per un viaggio di andata e ritorno per Plutone. Dieci settimane... ai Pellegrini del Mayflower ci vollero nove settimane e tre giorni per attraversare l'Atlantico. Due anni e nove mesi... era il normale tempo di viaggio per un clipper che da Boston salpasse per la Cina nel secolo scorso... e gli astuti mercanti yankee ci si arricchirono!"